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Sternatia

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Monografia Sternatia

  • PREFAZIONE pag.5
  • Introduzione pag.8
  • Centro Storico pag.12
  • Convento dei Domenicani pag.17
  • Palazzo Granafei e Frantoio pag.20
  • Architetture religiose pag.23
  • Français pag.27
  • English pag.41
  • Deutsch pag.54
  • Español pag.68
  • BIBLIOGRAFIA pag.81

 

STERNATIA

Sternatia si estende nel cuore della provincia di Lecce e si colloca nel territorio della Grecìa Salentina, isola linguistica ellenofona in cui si parla il Griko. L’abitato del paese si posiziona in un’ampia vallata protetta dalle alture delle Serre Salentine, in particolare dalla Serra di Martignano e dalla Serra di Soleto.

La tradizione economica agricolo-pastorale risalta nella verdeggiante campagna, che lussuriosa cinge l’intero abitato. Protagonista è l’olivo che si estende in vaste coltivazioni, quest’ultime racchiuse e divise dal pietrame lineare dei muretti a secco, caratteristico elemento architettonico della civiltà contadina. La campagna sternatese è una ghirlanda di colori e profumi del Mediterraneo. Un paesaggio rurale che testimonia la tenacia delle genti del sud, di uomini e donne che nel corso dei secoli hanno modellato una terra aspra per renderla ricca e feconda di frumento e olive. La storia dell’antica società agricola rivive nelle forme architettoniche delle masserie, tipici fabbricati rurali del Salento che in passato rappresentavano dei veri e propri centri produttivi. A Sternatia merita attenzione la masseria Chicco Rizzo, centro produttivo risalente al XVIII secolo e antica stazione di posta per gli spostamenti a cavallo.

Le masserie erano caratterizzate dalla loro possente struttura difensiva, a garanzia della protezione delle piccole comunità rurali che operavano al loro interno, paragonabili a veri e propri nuclei di produzione autosufficienti. Il retaggio pastorale si fa evidente nel panorama che si estende tra l’abitato di Sternatia e il comune di Soleto, nell’avvallamento chiamato “Laccu del Capraru”, utilizzato in passato per l’abbeveramento delle greggi. Spostandoci verso il paese, ritroviamo l’abbondanza e la presenza assidua degli spazi verdi anche all’interno dell’abitato. Infatti il territorio gode di un ampio parco cittadino, posizionato nella parte nord est del paese e attrezzato per il tempo libero dei bambini e delle famiglie. A coniugare il paesaggio naturale con il centro abitato è la pietra leccese, ancora oggi estratta dalle cave a pochi km da Sternatia e, come nel passato, impiegata nell’ambito decorativo ed edilizio.

La squisita pietra calcarea la ritroviamo trionfante per le strade del borgo antico, negli spazi armoniosi che dominano lo scenario urbano, in scorci caratteristici dove si fa viva la presenza autentica della cultura griko-salentina. Il borgo di Sternatia conserva ancora oggi l’antico impianto urbano, consolidatosi strutturalmente agli inizi dell’evo moderno.

Già dall’epoca angioina l’abitato era protetto da una cortina muraria difensiva, mentre il castello di presidio fu fatto riedificare dalla famiglia degli Orsini-Del Balzo ai tempi della Contea di Soleto. Al Cinquecento risale il rifacimento del circuito murario, ad opera dell’architetto militare Evangelista Menga. In passato erano presenti tre porte, dette Porta di Lecce, Porta a Est e Porta Filìa.

Ad oggi rimane evidente la struttura di Porta Filìa, dal greco “amore” e “amicizia”, per tale motivo conosciuta anche come “Porta della Pace”. Il centro storico di Sternatia si raccoglie intorno al prospetto della chiesa matrice del paese dedicata alla Madonna Assunta. L’edificio fu realizzato nel secolo XVIII sui resti della precedente parrocchiale. Imponente nelle sue forme monumentali, come per la maggior parte delle chiese matrici del Settecento salentino, la struttura è caratterizzata dalla presenza della maestosa torre campanaria, realizzata dal celebre architetto copertinese Adriano Preite. L’architettura tridentina si manifesta nell’impianto a croce latina e nell’interno si stagliano gli altari laterali, decorati secondo le consuetudini formali del rococò. La devozione sternatese è raccolta nella macchina dell’altare dedicato a San Giorgio, patrono della città.

La devozione per il santo cavaliere è molto sentita in tutto il territorio della Grecìa Salentina e nell’intera regione otrantina. Degne di nota sono le decorazioni a tempera che adornano il soffitto e realizzate nel 1864 dal pittore Garganese, opere di rimando a episodi biblici ed evangelici. Il centro storico di Sternatia conserva nei suoi scorci incantevoli la tipica architettura tradizionale salentina. Percorrendo le antiche stradine, che si articolano nell’abitato, è possibile ammirare diversi edifici riconducibili alla tradizione edilizia del Cinquecento e del Seicento, di incredibile fascino romantico. Nel cuore di Sternatia si possono individuare altre tipologie architettoniche dell’antica società salentina, come il Mignano, tipologia di balcone diffusa nel territorio della provincia di Terra d’Otranto. I balconi erano sfruttati in particolar modo dalle donne, per godere del fresco nei periodi estivi e poter realizzare in piena tranquillità i tradizionali lavori domestici, come il ricamo e il cucito. Quelle sternatesi sono le forme di un Salento spontaneo. Gli spazi sono amati e vissuti dagli abitanti del luogo, i quali con estrema attenzione si prendono cura dell’importante patrimonio storico che impreziosisce e rende unico il grazioso borgo antico.

 

 

 

 

 

 

 

 

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